Bibata Ouedraogo è una donna del Burkina Faso, un’insegnante in pensione che oggi dedica la sua vita a promuovere i diritti delle donne. Bibata viaggia ogni giorno di villaggio in villaggio per informare donne e ragazze su temi come la lotta all’HIV/AIDS, la mortalità materna, il matrimonio precoce e forzato, le mutilazioni genitali femminili, i diritti sessuali e riproduttivi, la violenza di genere e la discriminazione contro le donne.
Helen Knott è una poetessa e portavoce delle popolazioni native della Peace River Valley, in Canada. Nella sua cultura la terra ha un grande valore spirituale ed è fonte di sussistenza; è anche per questo che Helen ha scelto di opporsi in prima persona alla costruzione di una grande diga idroelettrica sui loro territori.
Su Changlan si batte per i diritti delle donne in Cina. Nel novembre del 2014 è stata arrestata e incarcerata, nel 2015 è stata accusata di incitamento alla sovversione contro lo stato per aver ripubblicato sui social media alcuni articoli in cui veniva contestato il Partito Comunista Cinese. Su è ancora in carcere e rischia 15 anni di detenzione.
Máxima Acuña è una contadina peruviana che vive in un piccolo villaggio sulle Ande a 4200m di altitudine. La sua terra confina con la più grande miniera d’oro del Sud America, posseduta da una multinazionale che vorrebbe espropriarle. Da anni Máxima viene perseguitata, sia legalmente che con attacchi e minacce ma non smette di resistere e si rifiuta di abbandonare la terra. Eren Keskin è una giornalista e avvocata turca che da anni difende i diritti umani nel suo paese e ha più volte denunciato le ingiustizie delle forze di polizia e del governo, tra cui l’uccisione di un bambino di soli dodici anni. Per il suo attivismo Eren è stata oggetto di oltre 100 provvedimenti da parte della magistratura turca e ancora oggi rischia il carcere.
Nel mondo ci sono migliaia di donne come Bibata che lottano contro gli stereotipi di genere, sfidano le strutture del potere e del profitto, le norme sociali e i valori patriarcali, religiosi, tradizionali e rischiano la vita difendendo i diritti di tutte e tutti, per questo il loro lavoro va riconosciuto e tutelato. Dimostra la tua solidarietà alle difensore dei diritti umani e lascia il tuo messaggio con un fiore di carta. Consegneremo questi fiori al Presidente del Consiglio per chiedere che l’Italia si adoperi per legittimare, proteggere e promuovere con azioni concrete il lavoro di donne come Bibata Ouedraogo, Su Changlan, Eren Keskin, Máxima Acuña ed Helen Knott.
Kreativehouse ha curato l'ideazione, lo sviluppo creativo e la campagna di raccolta firme online/offline.
Cliente: Amnesty International